Le sue carni rosate, polpose, morbide e dolci al palato lo rendono uno tra i pesci più pregiati e acquistati in Italia e a livello internazionale: stiamo parlando del salmone, specie marina tipica degli oceani freddi dell’emisfero settentrionale. Il più comune e conosciuto è il Salmone Atlantico (Salmo salar): Norvegia, Canada e Scozia sono i tre Paesi maggiormente coinvolti nel suo ciclo di pesca, allevamento, conservazione e commercializzazione, insieme all’Alaska con il suo Salmone Rosso selvaggio Sockeye.
È un pesce dalle affascinanti abitudini di vita: nel periodo riproduttivo i salmoni vanno alla ricerca di acque molto ossigenate e con poco sale; risalgono quindi i fiumi per arrivare fino alle sorgenti, dove depongono le uova. Le femmine depongono tra febbraio e marzo e i piccoli salmoni, durante l’estate successiva, quando non arrivano ancora ai 10 cm di lunghezza, ridiscendono i fiumi per tornare al mare dove vivranno fino alla maturità sessuale. Gli esemplari adulti possono raggiungere il metro e mezzo di lunghezza e un peso di oltre 40 chilogrammi.
Un salmone selvatico, pescato nel rispetto dei suoi naturali cicli vitali, risulta una preziosa fonte di nutraceutici fondamentali per il mantenimento del nostro benessere: 100 grammi di salmone fresco contengono ben 20 grammi di proteine, più di 300 mg di potassio, circa 30 mg di magnesio e 10 grammi di calcio. Offre inoltre un buon apporto di vitamina A e vitamine del gruppo B, oltre che a circa 400 UI (unità internazionali) di vitamina D. L’integrazione più significativa resta quella legata all’importante presenza degli acidi grassi polinsaturi Omega 3: EPA e DHA contenuti nel salmone sono notoriamente favorenti la funzionalità cardiaca, il controllo dei trigliceridi, le capacità visive e le attività cerebrali. Grazie alla combinazione con i carotenoidi e la vitamina D, si potenzia l’effetto immunomodulante e antiossidante; inoltre, risultano ottimi alleati per contrastare le infiammazioni più o meno croniche a livello articolare ma anche intestinale ed epidermico.
È determinante però selezionare con attenzione e consapevolezza il prodotto che si decide di portare in tavola: quello che si trova sui banchi del pesce italiani è principalmente salmone allevato, ma esiste anche il salmone selvaggio che vive e cresce secondo ritmi naturali. Si può riconoscere grazie ad alcune caratteristiche visibili a occhio nudo, come il colore più inteso e omogeneo, carni più sode, con minori striature di grasso, grazie alla possibilità di nuotare liberamente e affrontare le correnti.
Sia che si tratti di salmone fresco, sia per le confezioni di salmone affumicato, è importante assicurarsi di leggere in etichetta o di chiedere al pescivendolo tutte le indicazioni riguardanti provenienza e metodi di trattamento e conservazione.
Elena Agnoletto
Terapeuta e naturopata
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