È resistente, adatto ai terreni del nord Italia e ideale per produrre pasta di qualità. Merito anche dei sementieri che collaborano con Sgambaro
Tutto nasce dal seme, che i sementieri selezionano tra le migliori varietà di grano duro italiano: dev’essere adatto ai terreni del nord Italia, alle condizioni climatiche e ai processi di trasformazione. Capa Cologna – cooperativa di cui abbiamo parlato in questo articolo – investe nella ricerca delle migliori varietà, attraverso campi di confronto varietale e campi effettuati dalla cooperativa nel proprio areale di coltivazione del grano duro italiano.
Il sementiere dialoga direttamente con gli agricoltori di Capa Cologna in tutte le fasi, affiancandoli in casi ordinari ed eccezionali. Mantiene i contatti con il servizio tecnico della cooperativa soprattutto sotto gli aspetti tecnico-qualitativi delle varietà consigliate.
I terreni dove avviene la semina sono dotati di buona fertilità, supportata anche dal risultato delle analisi dei terreni che vengono effettuate periodicamente. Oggi come ieri, i cicli di rotazione sono essenziali per mantenere fertile la terra e produrre grano duro italiano con una buona resa.
La fase dello stoccaggio del grano duro italiano è molto delicata per assicurarne la salubrità. Per questo la cooperativa si occupa di garantire che gli ambienti siano idonei e sanificati quando vuoti, monitorando l’umidità e le temperature del cumulo durante lo stoccaggio e effettuando analisi qualitative.
I luoghi di stoccaggio sono codificati, l’ambiente di stoccaggio è riportato nel documento di trasporto dalla cooperativa al molino. Si procede alla verifica dei requisiti di idoneità del grano conferito, mentre tutti i passaggi sono depositati in un programma di rintracciabilità computerizzato. Un vantaggio anche per i consumatori, perché Sgambaro può conoscere nel dettaglio le origini del grano duro italiano e assicurare la qualità della sua pasta.
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