

Trasformare un campo di mais in una foresta: succede a pochi passi dal fiume Brenta, in provincia di Padova. Con il supporto di Pasta Sgambaro.
Ma perché piantare 2.300 alberi dove cresceva il mais? Le ragioni sono molteplici ed eccole spiegate inquesto video. In sintesi:
Bosco Limite migliorerà l’utilizzo delle risorse idriche
Ogni secondo verranno reintrodotti 12 litri d’acqua della falda. Le foreste inoltre riducono il consumo di acqua e aiutano a contenere le ondate di piena durante le alluvioni.
Bosco Limite ridurrà le emissioni di CO2
Grazie al Bosco Limite in 30 anni saranno ridotte le emissioni per un totale di 1.500 tonnellate di CO2, ossia 50t di CO2 all’anno, equivalente alle emissioni di 7 cittadini italiani. Un contributo utile a contrastare il cambiamento climatico.
Bosco Limite servirà a “disintossicare” il suolo
Infatti la sua crescita non prevede l’utilizzo di fertilizzanti, insetticidi e pesticidi, a differenza dei campi di mais che hanno occupato il suolo negli ultimi vent’anni.
Bosco Limite contribuirà ad aumentare la fauna
Le specie vegetali passeranno da una (il mais) a 15, tra arboree e arbustive. Bosco Limite diventerà sito di nidificazione per 20 specie di uccelli: attraverso il progetto “La casa sull’albero” sono state installate più di 50 cassette nido.
Il Bosco Limite sarà vantaggioso anche per i proprietari delle aree
Gli agricoltori potrebbero ricavare redditi maggiori dalla produzione di prodotti forestali che dalle coltivazioni convenzionali quali mais, soia, ecc. Il bosco produrrà energia rinnovabile pari a 40 quintali all’anno di legna da ardere e nel lungo termine fornirà legname di pregio per l’edilizia sostenibile.
Sgambaro è felice di partecipare in qualità di Sponsor a questo progetto, coerente con i propri obiettivi ambientali e di responsabilità sociale. Un’opportunità per ridurre ulteriormente le emissioni di anidride carbonica legate alla produzione di pasta e continuare a marciare verso il traguardo dell’impatto zero!
Commenti